Dalla Rivista "Sicilia Tempo".
L'Orchestra Sinfonica Siciliana tornerà a suonare al Politeama dopo ventisei anni.
È l'avvio di un'ampia rivalutazione del complesso orchestrale, che passa dai locali più
idonei, alle sale di prova, alla resa acustica ad una maggiore disponibilità di posti per un pubblico tradizionalmente molto legato a questa ch'è tra le migliori realtà culturali della Sicilia.
E' stato "Sì". Dopo il lungo, chiamiamolo sinteticamente briefing tra EAOSS, Comune di Palermo e Teatro Massimo, l'accordo è stato raggiunto, con grande soddisfazione dei quattro protagonisti: Leoluca Orlando e Francesco Giambrone da una parte, Alberto Alessi e Giuseppe Cataldo dall'altra. Chi scrive plaude, per aver - attraverso questo giornale - confidato molto nell'intesa, che riporta l'Orchestra Sinfonica Siciliana al Teatro Politeama, da dove manca dai 1974, quando dovette uscirne per ridare spazio all'Opera in esilio.
Quello della sede dell'Orchestra è stato un problema sofferto fin dalle origini. L'orchestra "errante" debuttò il 3 giugno 1958 al Teatro Massimo, si esibì con una certa frequenza (soprattutto per le "Settimane") al Teatro Biondo dove rimase per molti anni. Passò poi al Politeama Garibaldi fra gli anni Sessanta e il 1974, dirottò al Teatro Orione e finalmente passò al Golden, dove in atto opera.
Negli ultimi tempi, il problema della sede - che comporta tutta una serie di fatti organizzativi per l'Orchestra che portano alla resa finale esecutiva e fonica - è stato molto sentito e propugnato dal direttore artistico dell'Ente, Maestro Giuseppe Cataldo e sostenuto con molta determinazione dal presidente Alberto Alessi.
Il ritorno al Politeama - che tuttavia dovrà essere opportunamente ristrutturato per la miglior rispondenza alla funzione, potrà ben risolvere i problemi fondamentali (prove -spazi - posti - pubblico - resa acustica, etc.) ma, a nostro avviso, rappresenta soprattutto la vittoria del dialogo sui fatti della cultura, in questa città che della cultura fa la propria bandiera.
Manca all'appello, in questa positiva, sinergica atmosfera, la voce principale, direi quella della ...mamma, la Regione Siciliana cioè, che ha messo al mondo l'Orchestra - con una delle sue leggi migliori - e, nel tempo, si è tuttavia comportata, non proprio di rado, da matrigna.
È auspicabile che nel prossimo incontro operativo già programmato, anche la Regione vada a far la sua parte che non è solo di carattere finanziario ma che investe non pochi aspetti della tutela e sopravvivenza di questo prezioso Ente. La Stagione 2000-2001 dell'EAOSS si svolgerà, dunque, al Politeama (magari solo con il primo concerto inaugurale ed il seguito dal gennaio 2001 per probabili concomitanze con le programmazioni del Teatro Massimo). È verosimile cosi supporre che le commemorazioni celebrative del 50° anniversario dell'istituzione dell'Orchestra (D.L.P. 19.4.51 n. 19, ratificato con L.R. 18.7.52 n. 40 e succ. mod.) possano svolgersi, già al Politeama e che questo segni l'inizio di un "rinascimento" anche della nostra Orchestra, che sino ad un decennio addietro potè esser definita, da un grande musicologo come Luigi Pestalozza, "Forse la nostra migliore Orchestra" (s'intende, proprio in termini nazionali).
Si sta lavorando molto nel recupero di questa identità e, anche se il cammino è appena ricominciato, tutta una serie di segnali (la Cittadella della musica ideata dall'On. Alessi - con progetto approvato; l'Accademia Giovanile per Orchestra e Coro, proposta dal Maestro Cataldo, il grande ritomo del pubblico alla sua "Sinfonica" etc.) fanno bene sperare.
Rimane del tutto incomprensibile quindi - come di tanto in tanto s'apprende - che qualcuno possa ancora remar contro questa ch'è fra le migliori delle nostre realtà.