Dalla Rivista "Sicilia Tempo".
E trè ! Giuseppe Cataldo estrae dal cilindro la sua terza programmazione - la Stagione concertistica EAOSS 2000/2001 - mantenendo tutte le promesse per sedurre sempre di più il pubblico, saggiamente ed abbondantemente conquistato.
Una stagione eccellente, per scelte musicali importanti ed originali, per qualità d'interpreti e direttori, nel segno della grande tradizione di un Ente che ha il compito primario di "produrre" musica e cultura musicale.
Ma... dicevamo di un "cilindro"... Perché, è bene dirlo subito, questa bella Stagione ha il sapore di una magia, nata com'è fra tante difficoltà d'ordine burocatico - organizzativo e finanziario.
Maestro Cataldo, siamo al Cinquantenario dell'Ente, ma l'atmosfera è di festa?
Quali che siano le situazioni contingenti, gli organi rappresentativi dell'Ente e tutte le maestranze sono impegnate fino all'inverosimile per fare onore a tutte le scadenze ed a tutti gli impegni. Con grandi sacrifici personali, è vero, ma con la volontà di non farsi prendere dallo sconforto e dal pessimismo.
Che possono nascere da che cosa?
Da una situazione consolidata che non proviene dall'interno ma, credo, da una sorta di agnosticismo della Regione.
Eppure l'EAOSS è una delle migliori "creature" della Regione Siciliana. Una "mamma snaturata"?
No. Disattenta. E quindi non pronta a sorreggere la continua crescita della propria creatura, che quindi s'aiuta come può.
Pensi, siamo senza Segretario Generale, non è possibile procedere a ristrutturazioni inteme per mancanza di personale e di fondi.
Ma gli stanziamenti vengono erogati.
Certo, ma servono quasi soltanto per le spese fisse. . L'EAOSS ha un sostegno di 14 miliardi, con 3,5 miliardi dal Ministero.
L'85% è destinato solo alle spese fisse con tutte le conseguenze delle relative lievitazioni che ne assottigliano sempre più l'entità effettiva.
Appena l'11% è destinato agli investimenti, alla produzione artistica: la più bassa percentuale in assoluto in Italia (si pensi al nostro Massimo
con circa il 30!).
Non si può continuare certo con queste anomale proporzioni. Ecco perché programmare una stagione almeno dignitosa (ma crediamo che si tratti di qualcosa di più) è solo frutto di alchimie ed impegni a tutti i livelli decisionali ed operativi.
Ha ragione con la metafora del cilindro!
Ma cosa si può fare per sbloccare l'impasse?
Sin dal mio insediamento ho scritto alla Regione (per i finanziamenti) al Sindaco Orlando (per la sede), recentemente ho sollecitato il Presidente, il Consiglio Direttivo, la RSU ad indire un'assemblea generale dei lavoratori perché tutti siano informati sul reale stato dell'Ente, per una mobilitazione generale che promuova azioni di sensibilizzazione presso tutti gli organi
competenti.
La Regione? L'Assessorato al Turismo?
Sia l'organo tutore che l'intera classe politica, di tutti i settori. Sono convinto che occorre subito l'ossigeno per non giungere al collasso. Se ci sarà l'attenzione sufficiente, con la necessaria revisione degli stanziamenti a favore dell'Ente, allora sarà finalmente possibile il suo effettivo rilancio.
Un "grande appello", insomma.
La nave dell'EAOSS naviga perché la passione di comandanti ed equipaggio sono grandi, ma le macchine devono essere dotate di carburante e governate. Da qui la necessità che vengano adeguati gli stanziamenti, che venga nominato il Segretario Generale, che venga ricostituito il Consiglio dei Revisori.
Al di là di tutto, poche o molte che siano le risorse, devono avere una competente gestione ed un adeguato controllo.
Ma, a proposito di appelli, mi sento d'inviarne uno anche alla Stampa, perché sia sempre più vicina all'Ente. Mi sembra giusto che gli organi d'informazione diano conto non solo dei vari concerti, che spesso si rivelano anche eventi, ma dell'impegno che porta alle pur sofferte iniziative artistiche dell'Ente.
Appello lanciato. Ma torniamo alla Stagione che sta per iniziare.
Il 3 novembre prossimo, con una proposta che può dare da sola l'idea della linea operativa seguita.
L'Orchestra sarà diretta da Moshe Atzmon e sarà impegnatissima in uno dei capolavori emblematici del Novecento: la Turangalìla - Symphony di Messiaen, con pianoforte ed ondes martenot.
Una scelta assai coraggiosa, per una partitura impervia oltre che affascinante.
Come altre scelte, peraltro, che confermano l'impegno di offrire al nostro pubblico, riconquistato con le precedenti programmazioni e le belle prove dell'orchestra, quel seguito logico che doveva riportare - con il necessario senso della misura - al Novecento, a ciò che di valido rìmane di esso, dando altresì spazio a nuove produzioni d'autori meno frequentati, quali Bellafronte, Lorenzo Ferrerò, Antonio Fortunato...
Ma ci sono molte altre pagine belle ma inusuali, quali il Concerto per trombone di GrondhaI, Arvo Part, "Thè Planets" di Holst...
E ci sono altresì alcuni omaggi doverosi che si riferiscono all'occasione del Cinquantenario dell'ente: un concerto dedicato ad Ottavio Ziino proprio per l'occasione, ma anche a Franco Mannino, due protagonisti assoluti della nostra storia.
Due eventi si innestano nella programmazione concertistica: l'Anno verdiano ed il ritorno dell'Ente al Teatro Politeama.
Per Verdi ho previsto l'esecuzione di tutta la produzione sinfonica eseguibile, cioè per sola orchestra, con brani distribuiti nei singoli concerti. Ma in marzo, soldi permettendo (i cori costano ma spero di far tornare lo splendido Coro di Kiev), il Requiem diretto da Alain Lombard.
Per il ritorno al Politeama, poi, un concerto, auspicio di... "Gioia", con la Nona di Beethoven.
Maestro, tré anni difficili ma anche di personali soddisfazioni le renderebbero gradita una reinvestitura, nel 2001 ?
Ho agito fin qui con spirito di servizio, impegnandomi a sanare quanto più possibile nell'ambito delle mie competenze. L'orchestra ha lavorato sul repertorio, affinando i propri mezzi tecnici ed espressivi; abbiamo presentato prime assolute, coinvolto i giovanissimi (La volpe astuta, Haensel e Gretel...) siamo stati ospiti al Festival di RaveIlo... Una riconferma nel ruolo mi vedrebbe impegnato nel proseguire tale servizio, per completare un percorso - mi auguro - apprezzabile e devo dire, obiettivamente anche apprezzato.
Un'ultima domanda, sulla sua collaterale attività di direttore d'orchestra.
È un impegno ridotto, ovviamente. Pur tuttavia, ha segnato grandi momenti di soddisfazione sia nel repertorio sinfonico che operistico (è in corso una ripresa in CD dell'Alzira).
Gli apprezzamenti e gl'inviti mi onorano e rinsaldano un background che mi aiuta non poco nel mio ordinario lavoro di direttore artistico.