Estratto dell'articolo pubblicato sullo "Star-Bulletin" di Honolulu.
Il Tempo ha giocato un ruolo fondamentale nel più recente concerto dell’Orchestra Sinfonica di Honolulu, Arrivano gli Italiani”, con la pianista Marisa Tanzini e il direttore ospite Giuseppe Cataldo, entrambi di Palermo, Italia…
Nella seconda parte della serata la Sinfonia No.4 “Italiana” di Mendelssohn”.
Cataldo ha mostrato padronanza dello stile e della struttura. Il suo approccio omofonico nello scolpire l’orchestra conferiva un tocco chiaro e leggero. Molti i momenti esaltanti: il tema di apertura dei violini; il tema delle viole e dei violoncelli ed il passo fermo dei contrabbassi nel secondo movimento; il corno a coro del terzo movimento; il fugato dei fiati e degli archi nel quarto movimento.
I tempi di Cataldo sono sembrati essere molto giusti, da qui il mistero: è stata la sua eccellente interpretazione a far sì che i suoi tempi risultassero appropriati o furono i suoi tempi a rendere l’interpretazione eccellente?
Right tempo subject to taste
Honolulu Star-Bulletin.
Tempo played a prominent role in the Honolulu Symphony’s latest concert, “The Italians are Coming” featuring pianist Marisa Tanzini and guest conductor Giuseppe Cataldo, both from Palermo, Italy…
Cataldo displayed an excellent grasp of Mendelssohn’s style and structure in the second half, conducting Mendelssohn’s “Italian” Symphony, No.4.
His homophonic approach in sculpting the orchestra yielded a light, clear touch. Exhilarating moments abounded: the violins’ opening theme, the violas’ theme and the cellos’ and basses’ firm “walking bass” in the second movement; the horn choir of the third movement; the scurrying winds and strings of the fourth.
Cataldo’s tempos seemed to fit, which raises the conundrum: did an excellent interpretation make his tempos seem right, or did the right tempos make the interpretation seem excellent?